Boston, USA

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Natale 2007

sabato 27 dicembre 2008

La dinamica organizzativa delle Società tra tirannia/democrazia.


di Antonia Colamonico


Il processo di gemmazione di un sistema storico può essere letto, in chiave biostorica, come una dinamica a due poli (-/+), che costituiscono l’area-confine dello stesso processo evolutivo. Secondo una lettura ugualitaria, il polo positivo è uno stato di democrazia, quello negativo di oligarchia-tirannia (queste due si pongono insieme poiché per esserci un tiranno, necessita un gruppo egemone che lo sostenga).


Ogni organizzazione socio-politica può essere letta come una forza-spinta che tende verso un grado chiaro d’ordine, l’ordine va interpretato come la capacità di lettura, funzionale al mantenimento dello status/funzione dell’intero sistema.

Ogni società, vista come organismo vitale, tende verso un’area d’equilibrio (+ vita), fragile per definizione, poiché soggetta a delle spinte contrarie che tendono ad evolvere il sistema verso gradi meno chiari di tirannia/democrazia.


È importante comprendere che in una logica biostorica ogni concetto ha un duplice senso-direzione che indica il sé e il contrario di sé. Cercando di essere chiara, ad esempio il periodo storico a cui si dà il nome di Restaurazione (1814-1848), implica nella sua stessa definizione l’accettazione del suo contrario, il Risorgimento; infatti non si può parlare dell’uno, senza simultaneamente definire l’altro, per cui Restaurazione/Risorgimento sono come il risvolto di una medesima moneta. Questo serve per comprendere il coabitare delle spinte che tendono a creare i gradi differenti di democrazia/tirannia. Le spinte sono i giochi d’interesse che vengono attuati dai soggetti storici che di volta in volta abbracciano un’idea, vista come una proiezione di sé nel futuro, e ne avversano un’altra.


Se la proiezione di sé, come identità individuo-classe, è la molla delle dinamiche economico-politiche allora è importante studiare le utopie interne agli individui-classi, per comprendere i livelli di democrazia/dittatura in cui andranno a cadere le azioni storiche.


Cercando di semplificare con un esempio, si pensi alla Carboneria che si consolidò ed esplose nel 1820-21, a soli 5 anni dalla chiusura dei lavori del Congresso di Vienna. Le logiche degli stati assoluti avevano imposto di far riassorbire le spinte rivoluzionarie giacobine, seguite agli eserciti francesi, con una politica di repressione che doveva soffocare ogni velleità di innovazione, infatti fu creato l’esercito della Santa Alleanza. In tale momento di riequilibrio delle vecchie oligarchie, gli interessi delle nuove realtà economiche e sociali che avevano trovato giovamento dalle politiche napoleoniche, si compattarono, come chiodi con una calamita, intorno all’idea di una rivoluzione che facesse saltare i vecchi privilegi. Osservando bene, la logica degli eventi, che fa da sfondo alle dinamiche socio-politiche, è fortemente condizionata dalle visioni di futuro che ogni individuo-gruppo elabora intorno a sé. L’essere un borghese o un contadino o un aristocratico… implica un modo difforme di proiezione-visione di sé, nello spazio-tempo. Non solo, ma implica pure una differenza valutativa degli stessi eventi:

  • la maggior parte degli aristocratici del 1820 furono favorevoli alla restaurazione, poiché avevano una mentalità feudale, mentre la ricca borghesia fu contraria, avendo sperimentato un sistema capitalista, i contadini restarono neutrali, poiché “l’un l’altro sul collo vi sta”.

Ogni visione implica un personale giudizio storico per cui ciò che è giusto per taluni, è ingiusto per altri. Anche il giusto/ingiusto è quindi una concettalizzazione ambivalente.


Allora se si volesse agire sulla permanenza di un equilibrio storico, bisognerebbe agire sul consenso, per cui sia una tirannia che una democrazia, per perdurare nello spazio-tempo, necessitano di un consenso ampio. Ma il creare consenso passa per la capacità a saper allargare la visione utopica a più sfere socio-politiche. In questo gioco di allargare/restringere i campi del consenso, le tirannie tendono verso le democrazie e le democrazie verso le tirannie.


Esiste un spazio-tempo topologico che crea il ribaltamento del significato. In questo momento storico, in Italia e non solo, si sta assistendo al rovesciamento del senso comune di visione storico-politica, come la fase in cui in una forma topologica il dentro si fa fuori e il fuori si fa dentro.


Per cui la democrazia si fa dittatura, poiché con la crisi economico-finanziaria in atto, la leadership, avendo paura di perdere le molteplici libertà economico-sociali, mette in campo una serie di restrizioni che creano per gli altri i vuoti di spugna e per sé, i pieni di spugna.


La situazione nel complesso è grave poiché la storia insegna che dal vuoto prende corpo il nuovo che, nel tempo pieno della storia, come in un sol colpo, cancella il privilegio e crea l’ordine nuovo.

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Pubblicazioni e inediti - Antonia Colamonico -

Le Filastrocche di Spazioliberina - Raccolta di poesie, 1992, nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.

Fatto Tempo Spazio - Premesse per una didattica sistemica della Storia. OPPI – Milano 1993.

Storia - Nuova Secondaria, 15 settembre, pagg. 69-71. Editrice La Scuola- Brescia,1994.

Ed altro – Raccolta di racconti brevi 1994, , nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.

Il Filo - Raccolta di poesie, 1994, , nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.

Corso modulare di aggiornamento transdisciplinare. Pagg. 31-33, Oppi Informazione, Milano. Sett.- dic. 1995.

Biostoria scienza e metodo per un pensiero al plurale. Prime carte di viaggio, in collaborazione con lo studio Lananna - Art. Direction Carlo Curci. Ed. Pubblicità e Stampa. Bari, 1997.

Biostoria. Verso la formulazione di una nuova Scienza. Campi, metodi, prospettive. Il Filo - Bari 1998.

L’occhio biostorico e la lettura della Società delle Informazioni –http://www.formanet.it/biostoria - 2000.

Ordini complessi - Carte biostoriche di approccio ad una conoscenza dinamica a cinque dimensioni. Il Filo – Bari, 2002.

Ottimizzare i processi di insegnamento-apprendimento: la scienza e Metodo biostoria. In FIS-CAB, Pag. 3 – maggio-giugno 2003, Bari.

Echi di vita in (“La nostra Storia - Cronistoria della Città di Acquaviva delle Fonti” dei fratelli Martino e Nunzio Mastrorocco, Ed. Summa). 3003

La conoscenza biostorica tra ordini multipli e pensiero complesso. In Pianetascuola, Irfos Bari. Ott.-Dic. 2004. pp. 5-6.

Bio-Informazione: nuove linee per una scienza nuova, in http://www.invisibilmente.it/forum/ - nov. 2004.

Edgar Morin and Biohistory: the story of a paternity. In World Futures: The Jounal of General Evolution, a cura di A Montuori. Vol. 61 - n° 6, pp. 441-469, part of the Taylor & Francis Group - Routledge, August 2005.

Il Pensiero Creativo e il ruolo del futuro nella Dinamica Biostorica: restaurazione e risorgimenti. In Pianetascuola, n° 3, lug.-sett. pp. 3-6, Ed. IRFOS – Bari. 2005.

Cambi di paradigma nell’esplorazione biostorica. In Pianetascuola, Ed. IRFOS Bari, gen.- marz. 2006, pp 18-30.

Alla palestra della mente: Costellazioni di significati per una topologia del Pensiero Complesso. Inedito. 2006.

Dall’esplorazione biostorica alla geografia del Pensiero Complesso, in AA VV, Cultura e Pedagogia della Riforma, pp. 129-140. Ed Cacucci – Bari, 2006.

Le letture biostoriche per una didattica efficace La Classe come Organismo a dimensione uno-tutto. In Pianetascuola, Ed. IRFOS Bari, nov.- dic. 2007, pp 21-25.

Metacognizione e multimedialità: dalla storia alla biostoria. http://www.internetestoria.it - 2008