L'intreccio quantistico tra Ordine e Caos.
Milano, 10 dicembre 2010.
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In biostoria, si parte direttamente dal modo come la mente organizza la realtà per classi cognitive, sino a giungere al singolo frammento d’informazione isolato dal cervello, il quanto informativo, visto come la veste nominale del quanto storico-vitale. Il poter parlare di veste nominale del quanto, permette il passaggio da una grandezza bio-fisica a una informativo-cognitiva, permettendo così il salto di scala da quantitativa a qualitativa, precedentemente indicato.
Il punto di partenza è la presa di consapevolezza che la vita è un processo cosmico che si manifesta come sistema comunicativo complesso, a più strati soggiacenti di spazio-tempi, che produce i fatti. Sono questi che, con un effetto dirompente nei campo-bacini di ricaduta, producono le perturbazioni fattuali che, squilibrando, spingono i sistemi ad elaborare sempre nuove azioni di riequilibrio1 che innescano sempre nuove dinamiche, in un gioco di stimoli e di rimandi di ordini/disordini.
Partendo da tale presupposto, apparentemente molto astratto, la dinamica storica è osservata da una posizione esterna a occhio infinito, in grado di coglie l’andamento circolatorio (feed-back) di risposte d’evento, come un continuo riordino dei sistemi interconnessi che pur restando privi, nella lettura, di un’identità disciplinare definita, assumono tuttavia la sagoma generativa della dinamica vitale, in senso ampio, che:
si riproduce e si annulla, per poi ricrearsi nuovamente e annullarsi… con un effetto continuo di esplosioni/implosioni, di emergenze/collassamenti, fusione/solidificazione, soluzione/cristallizzazione… che danno storia, tolgono storia, alle differenti identità, che possono poi in successive letture essere catalogare nelle differenti branche disciplinari e così trasformarsi in particolarità storico-semantiche.
1 “… Se nella vecchia impostazione tradizionale la disciplina Storia era stata identificata, erroneamente, con la storiografia (= scrittura) del passato, con la nuova, essa ha assunto la dimensione della Vita-bios, come la dinamica evolutiva, in tempo reale a Tempo 0, degli eventi quantici. Quanti che si aprono, come evoluzioni naturali, alle trame o echi, di passato-futuro. In tale gioco dinamico di lettura, l’occhio può indirizzarsi, liberamente in funzione dei campi d’interesse o verso il passato, dimensione del Ricordare o verso il futuro, dimensione del Sognare. Il Ricordare e il Sognare si collocano come i due poli dell’Immaginazione e questa è il campo profondo da cui prendono corpo le azioni, a tempo 0, cioè quei reali che fanno di quegli immaginati una “res storica”…” A. Colamonico. Dall’esplorazione biostorica alla geografia del Pensiero Complesso, in AA. VV. Cultura e Pedagogia della Riforma. Cacucci Bari, 2006, p. 134.
Buona Lettura.
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