Storia/Storiografia
Trasmissioni... giochi di intese.
Ho steso in ogni stanza i fili delle parole... per schermare l'ombra dei tuoi timori. Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Il filo - ©1994
" ... L'azione del saper cavare è il cardine-nocciolo della vita stessa, intesa come un apprendimento continuo e consapevole che porta ad elaborare intorno agli appresi un contorno, gli stessi campi semantico-fattuali in senso ampio, che si fanno collegamenti nodali di un unico reticolo a multi-strati. In tale processare il diritto e il rovescio dei sensi di parole-nodi e di campi-rete si crea la dimensione prospettica del poter ruotare e traslare il significato di un appreso precedente in un'azione storica nuova..." Antonia Colamonico
- La nicchia mente-pensiero in cui trova alloggio la vita, non corrisponde alla nicchia campo-piazza o campo-battaglia o campo-stellare. La prima è lo spazio degli immaginati, la seconda dei vissuti.
Il nuovo incide il suo spazio-tempo come un taglio nella tela di Fontana, da tale frattura emerge uno spazio vitale nuovo che lo costringerà a rivedere la sua carta mentale e a riscriverla, in tale operazione la coscienza si allarga ed espande, la gemmazione. Nel processo germinativo si concretizza l'evoluzione naturale del pensiero che da seme nel tempo 0 dell'atto di radicazione nell'utero materno, si allarga a chioma nel tempo-durata di una vita. L'apprendimento è la chiave evolutiva della vita, anche l'embrione ha in sé un tracciato storico (DNA) che lo dispiega nella relazione utero-feto.
Continuando nella ricostruzione del fatto, Giovanni per schivare il cane sbanda e finisce con lo sbattere contro un albero e si ferisce. Soccorso è portato in ospedale (campo-habitat nuovo), qui inizia a relazionarsi con nuove situazioni; medici, macchinari, infermieri, pazienti... che richiedono delle nuove letture e rappresentazioni comunicative. Ogni lettura è una campo relazionale tra la coscienza-pensiero osservante e gli habitat ristretti (casa, strada, ufficio). L'incidente ha un effetto esplosivo (mappa) che allarga e moltiplica i suoi orizzonti e versi di lettura:
- Ogni verso è un campo relazionale e ogni osservazione-risposta è una doppia ricostruzione, mentale e fattuale.
- In una sì fatta rappresentazione il nucleo centrale della elaborazione di realtà spetta ala coscienza-pensiero soggettivo, essendo ogni uomo uno storico-osservatore di situazioni storiche che egli stesso contorna in una molteplicità di significati.
L'aver dato il nome alle stelle, ai pianeti, alle costellazioni... ha permesso la nascita dell'astrologia prima e dell'astronomia dopo; nella prima fu creata una relazione tra le tipologie di eventi sulla Terra e la posizione della stella o di un satellite, per cui la luna rossa era letta come un presagio di sventura. Con la seconda sono state disegnate le dinamiche delle relazioni tra sole-terra-luna, calcolando le combinazione dei passaggi e dei riflessi che danno la connotazione rossa alla luna.
Riflettendo cosa è mutato tra la prima e la seconda lettura, non certo il cielo con le stelle che non è turbato dalle modalità di letture, infatti o lo chiami Polare o Aster-ix o Vattelappesca non smette di essere la stella; ma è solo cambiata la rappresentazione di essa nella mente e nelle carte storiografiche. La rappresentazione è uno schema-schizzo che si pone a mappa cognitiva, come muta la rappresentazione, automaticamente muta il significato-valore che si attribuisce alla spiegazione che è data. La spiegazione è una realtà di carta e non di luce-energia-calore-forza di attrazione...
- Il nuovo è della lettura non del cielo stellato, della mente-orizzonte osservante non della naturalezza cosmica. Questo è il limite delle scienze che essendo vincolate alle rappresentazioni mentali e alla carte storiografiche, se cambia la geografia della mente o la carta, automaticamente, tale organizzazione-disciplinata va sfrattata, mandata in un cassetto della memoria e posta a riposo. Mandare in pensione un uomo è relativamente facile, si stabilisce come criterio l'età combinata alla quantità di anni di servizio e il gioco è fatto; ma mandare una teoria affermata è alquanto più difficile, potrebbero passare secoli, potrebbero scoppiare guerre e carneficine; un esempio il passaggio dalla vecchia gnoseologia tolemaica a quella copernicana che portò allo scontro tra il Papato e il mondo scientifico, sostenuto dai liberali di matrice inglese che volevano imporre il nuovo primato economico-commerciale sull'atlantico, a discapito della Spagna papista.
Leggendo con un occhio disincantato, l'uomo agisce sempre per un fine e non fa nulla per niente. L'agire è sempre guidato da una visione-orizzonte di futuro (piano dell'utopia) che svolge la funzione d'ancoraggio nella proiezione del fatto-azione (campo del futuro) da impiantare nella vita. L'uomo con le sue scelte dà la curvatura alla cresta storica.
Non tutti i fini storici hanno il medesimo grado di bontà, infatti sulla generosità/grettezze delle scelte si può misurare il valore storico di una costruzione individuale-sociale-politica-economica-etnica-religiosa. Anche la valutazione è vincolata ad una tendenza di futuro possibile, tanto che quello che è letto come bene da un individuo-società, può essere inteso come male da un altro individuo-società.
L'attribuzione del valore è interconnesso all'orizzonte di lettura che ha in sé una scala di valore; ogni scelta è annodata al particolare indirizzo di scala di lettura, se quantitativa ha un orizzonte prevalentemente economico, finanziario, carrieristico; se qualitativa allora sono scelte basate sui valori amicali, relazionali, spirituali, universali. La scelta di un San Francesco è diametralmente opposta a quella di Federico Barbarossa, così pura quella di Napoleone Bonaparte con quella dell'ammiraglio Horatio Nelson:
- Non esiste una risposta storica senza un fine e un fine senza una scelta di valore e ogni valore apre uno spaccato di futuro che prende spazio dapprima nella memoria-pensiero e poi nella compagine storico-fattuale. Dalla dinamica delle scelte-orizzonti scaturisce il senso storico di un uomo-società.
Il legislatore dallo sguardo moderno e liberale (spacciato dalla propaganda savoiarda come logica aperta) attuò una politica tributaria a due facce, benevola verso di sé e maligna verso il mezzogiorno, in quanto non introdusse un sistema scalare in relazione ai profitti annui (guadagno effettivo), ma uno generico su una quota fissa calcolata sulle grandezze, in ettaro, dei suoli; senza alcun controllo delle quantità dei raccolti o delle topologie di colture, se estensive (Sud) o intensive (Nord):
- Se un ettaro a rotazione biennale a maggese (riposo), produce 10 q di grano con un profitto di 40 £ ogni 2 anni, se invece è una rotazione triennale, allora le 40 £ vanno spalmate su un triennio (40:2 = 20; 40:3 =13,333), ma tutto ciò non equivale al profitto di un campo di uguale estensione, ma a rotazione senza maggese, in grado di produrre 10 q di grano nel primo anno (40 £) e 30 q di rapa (20 £) nel secondo! La tassa da versare sulla pezzatura-ettaro non corrispose a quella sul profitto (in 2 anni, 40 £ non equivalgono a 60 £)!
Ecco come si vincola la lettura storica ad una particolare angolatura di verità comoda. La propaganda di regine veicolò tale verità manipolata come la Verità assoluta e alle proteste degli economisti e storici pugliesi o siciliani o campani, si rispose costruendo la gabbia logica di un Sud arretrato e fannullone, ignorante e parassita di un Nord efficentista ed evoluto. Tale gabbia è presente ancora in molti pregiudizi settentrionali che i meridionali sperimentano quando emigrano nelle regioni del nord. L'emigrazione è diventata la malattia del ex-territorio borbonico.
Ogni gabbia logica toglie valore alla storia e imprigiona questa in una idea fumosa di verità accomodata in una carta mentale-storiografica che si pone a paravento perbenista.
Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più del semplicemente fenomeno dello sfruttamento e dell'oppressione, ma di qualcosa nuova: con l'esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l'appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati”, ma rifiuti, “avanzi”...” (da: Evangelii Gaugium – Franciscus, 24 novembre 2013).
La costruzione della realtà nella coscienza
Nella mia professione di pittore, facendo un quadro con un taglio, non voglio fare un quadro: apro uno spazio, una dimensione nuova nell'orientamento delle arti contemporanee. Lucio Fontana
Il racconto sull'incidente di Giovanni, tratto da A Colamonico, Fatto tempo spazio (Oppi. Milano 1993), nella sue elementarità è un espediente didattico-pedagogico per introdurre la nuova mappatura di ricostruzione storiografica a campi-finestre-maglie delle carte di Biostoria Scienza e metodo dello sguardo multi-proiettivo. Architettura, questa, più aderente alla gemmazione vitale e quindi più vicina alla vita/pensiero.
(Carta Biostorica da A Colamonico.
Ordini Complessi, p. 13. Il filo, 2002)
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- Al di la del gioco di parole come emerge in una sì fatta lettura la realtà fattuale?
- Se il tempo e lo spazio sono intrinsechi al divenire dei fatti, allora anche gli uomini della preistoria erano nella storia!
Tali errori sono ancora perpetuati da intellettuali, scienziati, economisti, amministratori dalla vecchia mappatura che restringeva il titolo di dignità al prototipo di uomo occidentale (primato) e tuttavia questi sguardi dai contorni vecchi pretendono ancora d'organizzare le linee evolutive di una realtà nuova, fortemente complessa e a multi-strato e multi-forma che si evolve a nano-secondo.
Ma come detto precedentemente, mandare in soffitta una carta-mappa è difficile, date le monete investite in pubblicazioni e in apprendimenti e materiali, oggi stantii. La volontà di chiudere gli occhi di fronte alla illogicità di tale lettura uni-dimensionale in una società a multi-occhio e multi-verso, crea le inadeguatezze mentali che si traducono in incapacità a gestire il nuovo che affiora da ogni poro del tessuto storico.
- Una società muore quando perde le chiavi di lettura della realtà a tempo presente.
- Cosa si perde in simili trasformazioni?
Ad esempio:
- la rotondità della superficie della sfera e quindi la lettura risulterà depauperata della profondità e della curvatura e tutto risulterà piatto. La perdita d'informazione apre alla società dello scarto degli uomini-ombra che nessuno vede e nessuno legge.
La riduzione della complessità da oggetto mnemotecnico, funzionale all'esplorazione, si fa gabbia concettuale che impone l'ordine alla vita, appiattendola in una forma ristretta di naturalezza, si immagini ad esempio la potatura a bonsai che comprime una quercia, rendendola un oggetto di semplice ornamento per un tavolo da salotto; certo bella da osservare, ma per la pianta è una negazione di sé e della sua funzione storica.
Con le nuove carte biostoriche emerge che ogni pensiero elabora i suoi gradi di complessità e di finitezza-bellezza con le sue sacche di mediocrità e d'ignoranza, per cui se ogni struttura-pensiero è unica, allora potenziare l'univocità di ogni mente-alunno, figlio, cittadino, fedele, operaio, impiegato, moglie, marito, figlio... è il compito storico di una vera Democrazia. L'univocità di ogni mente-azione non è una scelta di anarchia guerrafondaia, lettura questa di una verità tarata verso una nota di dominio, ma il modo naturale dell'evoluzione di ogni elemento vivente, compreso l'uomo-società:
- Se un fiore di un dato tempo-stagione, di una particolare pianta-ramo, è unico in quel suo tempo databile, allora perché un uomo o un bambino o il sorriso di una donna non possa essere un unico, per sempre?
Le logiche avvitate nel pregiudizio sono facili da riconoscere, presentano una forma di malignità nella lettura, sono facili a scandalizzarsi e nell'altro non vedono la sua particolarità di bellezza e indipendenza organizzativa, ma la sua non linearità al ben-fatto del modello.
Tenere a bada le private chiusure mentali, nessun uomo può ritenersi immune, è un ottimo esercizio per acquistare una maggiore informazione, intesa questa come l'azione che prende forma nella vita. La migliore informazione rende le letture pelle, cioè aderenti al movimento vitale. Se il cane dell'esempio ha mutato il percorso di Giovanni e di riflesso allargato la sua mappa mentale e reale, anche la lettura-carta storiografica, estesa a tutte le discipline, dovrà essere a pelle con la gemmazione naturale, se non si vuole perdere informazione sull'evento (l'incidente) e sulle conseguenze storiche a campi allargati di tale novità.
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