Da Facebook: Alcuni commenti alla riflessione sul "Tempo biostorico" come tempo 0 (il Presente). http://occhiobiostorico.blogspot.com/2010/05/occhio-biostorico-che-cosa-e-il-tempo.html
- Commenti:
Sergio Stagnaro
Claudio Canella
... anche quella aritmetica avrebbe bisogno di essere spiegata , come le cosmologie gruppali e la teoria delle superstringhe ... e il punto è che richiedono la disponibilità ad allargare non tanto il campo visivo (non basta la fotografia da aerei in quota o satelliti, e nemmeno gli effetti semplicemente frattali di goggle earth anche se aiutano a sospettare coserelline) quanto la modalità di costruzione dell'immagine/percezione e quella che la "metabolizza" a conoscenza
senza perdere di vista IL FATTO che se l'evento sprigiona un numero sufficiente di quanti - informazione dopo questi si possono ricombinare e produrre nuovi eventi o [se si ricombinano verso il "prima"] nuove conoscenze ...
Antonia Colamonico
Da un punto di vista matematico c'è già molto... solo che non è stata costruite la relazione, ad esempio molti dei discorsi fisici di I Licata sono già ad occhio biostorico, come pure quelli bio-medici di S Stagnaro, di M Pregnolato o bio-fisici di P Manzelli o matematici di Luigi Fantappié... necessiterebbe creare un gruppo con differenti competenze per tracciare le reti disciplinari, biostoriche.
- Personalmente credo di aver creato il contorno-membrana di una struttura pluri-reticolare, vitale, che andrebbe mappata.
Diletta Morgan
Assisto al fatto che esiste solo il tempo presente (zero) che comprende il futuro e il passato. In una finestra di tempo piccolissima, che traduce l'azione nel suo significato, in base all'osservatore, ognuno dà la propria direzione.
Concordo sul fatto che osserviamo tutti il medesimo campo, la sua interpretazione è soggettiva e l'impulso dato da chi osserva, modifica la lettura e il comportamento delle particelle. C'è chi sostiene che ciò che sentiamo, le emozioni e la nostra percezione, crei le condizioni per modificare il campo.
Il tempo ha una dimensione circolare. La nostra interpretazione dei fatti storici e la proiezione dell'intenzione, crea la materia osservata. Dunque ribaltando la situazione, si potrebbe leggere il presente non solo come il risultato delle azioni passate, ma come proiezione delle nostre intuizioni/intenzioni future, ben sapendo che esiste solo il tempo zero, ovvero il presente. L'intenzione, l'immaginazione orchestrano l'attività nel regno non locale e hanno un notevole impatto sulla realtà osservata. Nel regno universale ogni cosa possibile è già esistente ed ha bisogno dell'intenzione per precipitare nel mondo fisico. L'osservazione trasforma la possibilità in realtà. Mi piace ricordare un semplice esempio per collegarmi all'idea che ci sia un campo solo e che ognuno ha solo una visione parziale di questa. Di seguito riporto una storia che spiega meglio il concetto:
Immaginate un pesce in una vasca,con due telecamere posizionate ad angolo retto tra loro che riprendono le sue mosse, trasmettendo poi le immagini su due schermi. Seduti in questa stanza voi guardate i due pesci diversi , meravigliandovi perché quando uno di loro cambia direzione , il suo comportamento risulta immediatamente connesso a quello dell'altro pesce. Naturalmente voi ignorate come stanno le cose,perché altrimenti sapreste che in realtà c'è un solo pesce. Se poi piazzassimo numerose telecamere in molti angoli diversi e le immagini giungessero sugli schermi nella stessa stanza, rimarreste sbalorditi dal modo in cui tutti i pesci che vedete siano in immediata relazione fra di loro.
Ciò a significare che nel regno profondo, facciamo tutti parte di un medesimo corpo, e quando un suo componente si muove anche tutti gli altri vengono subito coinvolti. Senza una coscienza che osserva, ogni cosa esisterebbe come semplice potenziale. Il puro potenziale è dunque il punto di svolta per la lettura del tempo e dello spazio. E' abbastanza consolidata l'idea che si possa influire sulla forma di una serie di particelle-onda con la semplice osservazione /intenzione.
Da qui discende la possibilità di guarire dalle malattie e ogni sorta di creazione /immaginazione come binomio reale , che si traduce sull'asse del tempo e dello spazio. Premetto fin da ora che le mie sono conoscenze sono limitate al campo spirituale,è una passione che ho sviluppato con il tempo.
Antonia Colamonico
@ Diletta... hai perfettamente dimostrato con il tuo esempio "l'occhio di mosca" di cui parlo in biostoria, siamo tutti in tutto e questa "grande placenta" che ci contiene è Il Dio-mamma... sempre nell'articolo americano parlo del rapporto uno/tutto, come un rapporto "utero/feto" siamo legati da un "filo/cordone" invisibile che rende noi tutti parte del tutto, ma in tale tutto, ognuno ha la sua particolarità che lo rende unico, prezioso... poiché titolare del suo spazio-tempo che lo distingue e lo rende irripetibile, in tutti gli spazzi-tempi all'in/finito!
Mi sono spesso chiesta perché sia stata data a me la visione di una simile mega-struttura biostorica e la risposta che mi sono date è perchè donna!
Solo una donna può sapere cosa significhi essere un due/insieme... nell'istante in cui il feto inizia a muoversi nel grembo, in quel istante, proprio quello, si percepisce la libertà delle essere in due/insieme... ricordo quando aspettavo Marcello fu così forte la mia sensazione nel sentirlo indipendente da me, in me... che quando lui nacque la prima esclamazione mia fu: è nato un uomo libero che è parte integrante di me, come la mia mano o il mio braccio!
In questo è la continuità della vita che rende sempre presente la storia!!!
Daniela Biganzoli
Commenti interessanti! Cara Antonia, sai che condivido il tuo pensiero; posso solo aggiungere, visto che hai citato la mia relazione sulla memoria dell'acqua( al Convegno di Firenze)il link per chi fosse interessato: http://www.descrittiva.it/
Rita Benigno
Cara Antonia, mi piace molto questa realtà che prende forma nello stato di presente e che quindi implica la presenza nella vita. Significa, dal mio punto di vista, assumersi la responsabilità di questa stessa vita, vivere... La vera rivoluzione, forse, è proprio riuscire a passare da Chrónos che divora i suoi figli al più amabile kairós. La libertà di essere se stessi...
In questo senso il tempo può rappresentare il nostro avere come dimora la vita: " L'orologio lo ebbi e assai presto. Me lo regalò la mia madrina di battesimo, che stava a Lugano. […] dopo un paio di settimane l'orologio, che chissà quali colpi aveva preso in guerra, con altri colpi che gli diedi io, si fermò. […] Ereditai altri orologi in seguito, di poco prezzo, finché a trent'anni ne comperai uno d'oro molto elegante, ma con una cassa leggerissima, proprio un velo di metallo, che finì col consumarsi e bucarsi come una calza. Dal buco entrò la polvere, e forse l'acqua, che lo guastò.
Da allora ne ebbi degli ottimi, d'ogni qualità, sempre in regalo, più che graditi, ma arrivati tardi, quando il tempo da misurare non era più quello degli anni felici e spensierati” (Piero Chiara)
Daniele Berti
ma se l'unica finestra disponibile è quella dello spazio-tempo 0 perché non approfittarne per contemplare lo splendore dell'universo nello straordinario qui e ora dell'unico spazio-tempo che abbiamo la possibilità di conoscere nel momento in cui è?
credo sia l'unica modalità di vivere l'eternità nella sua immensa totalità spazio-temporale.
Marcello Mastroleo
Grazie per il tag...
@Mario, grazie per avermi pensato. Sono anni che interagendo con mamma si parla di queste cose e, personalmente, sono 10 anni che filtro i miei studi matematici alla luce di biostoria e del suo occhio.
Per quanto è vero che ci sono degli studi in vari campi che tendono verso una visione di tempo biostorico, è anche vero che, citando mamma, bisogna compiere anche qui un salto di paradigma.
Nella matematica di largo consumo, il tempo risente della gabbia mentale derivante dalla percezione dello spazio e dal concetto di dimensione.
Mi spiego meglio, matematicamente parlando, spazio e tempo sono lo stesso oggetto astratto: una dimensione. Un susseguirsi archimedeo di punti allineati.
La distinzione sta nel nome, ma non nell'uso che se ne fa ne di come vengono manipolati. Il tempo può essere percorso come lo spazio.
In questa visione, banalmente, il tempo 0 - presente - coincide con tutti i punti che hanno coordinata temporale 0 (T0), il passato sono i punti con coordinata temporale negativa e il futuro i positivi.
Quando si fa un modello di evoluzione temporale (un modello differenziale come lo sono i sistemi complessi e anche il caos deterministico sopracitato), i valori al contorno (che determinano l'evoluzione del sistema), si riferiscono al presente, l'istante T0 in cui si osserva il sistema, e tutti i teoremi che regolano l'andamento di tali oggetti parlano al futuro e raramente al passato. Sapendo come il sistema è adesso posso capire come sarà tra un po' ma non capire come è arrivato ad essere quello che è!
Sulla base di ciò, il framework in cui vivono anche i sistemi non lineari (attrattore di Lorentz, equazioni logistiche, ...) risente dell'impossibilità di guardare il passato.
Bisogna notare, che non vi è nulla di sbagliato in tale concezione/uso di tempo e che tale visione ci permette ad esempio di trovarci qui a scrivere, visto che tutta la nostra tecnologia è stata sviluppata considerando il tempo in questo modo.
Detto ciò, per trattare matematicamente il tempo biostorico è necessario fare un piccolo cambiamento di rotta (salto di paradigma), includendo nelle equazioni che descrivono un sistema una sorta di "memoria". [Potete leggere qualcosa sulle Reti Neurali Ricorrenti che sono un esempio di sistema con feedback che ne determina una breve memoria cumulativa].
Ma richiedere che una particella in moto abbia "memoria di sé" suona come richiedere che una particella abbia "coscienza di sé" (come la particella di sodio della pubblicità). A mio parere (per quello che vale) è più plausibile che il campo registri gli echi storici del passato della particella (la spugna storica di mamma). Si pensi al sole che a seconda della distanza dalla quale lo si osserva offre una visione temporale di se diversa.
Sergio Stagnaro
Daniele si chiede perché non approfittarne per contemplare lo splendore dell'universo nello straordinario qui e ora dell'unico spazio-tempo se l'unica finestra disponibile è quella dello spazio-tempo 0? Purtroppo, in Medicina, è sempre stato così, con evidenti conseguenze desolanti: diabete, cancro, Cardiopatia ischemica sono epidemie in continuo aumento! Screening al posto della prevenzione primaria. Alla visione storiografica, bisogna sostituire quella bio-storica, traendo benefici dalla interdisciplinarità: biologia, Caos Deterministico, meccanica quantistica..... In altre parole, bisogna porre l'Amore non solo alla fine, come sublimazione della conoscenza (San Gregorio Nisseno, V sec.), ma all'INIZIO del processo noetico.
Antonia Colamonico
Grazie amici dei vostri interventi. Accettare il tempo 0 come unica "cella" di realtà implica l'assunzione, come dice Rita, della responsabilità storica.
In ogni attimo 0 di realtà s'imprime il grado di curvatura alla cresta storica che porterà al pieno-vuoto di spugna. Se si pensano ad esempio alle scelte storiche del risorgimento, concluse con l'incontro farsa di Teano, si possono capire i vuoti del Sud e i pieni del Nord, con la conseguente migrazione di massa che non ha ancora tregua.
Ogni scelta è a tempo 0, ma per uscire dalla cecità del presente, necessita sviluppare un occhio-mente in grado di proiettarsi nei passati-futuri, come agevolezza, plasticità e in ciò è l'occhio biostorico che grazie ad un gioco di finestre (quinta dimensione di lettura descritta in Ordini complessi) crea una struttura mentale a + linee evolutive in simultaneità.
Quando introduco la mappa del pensiero complesso... molti smettono di ascoltare, ma la nostra mente è in grado di gestire in simultanea + livelli ed ordini informativi... è quel fenomeno di Entanglement di comincia a parlare la fisica quantistica.
Quando nel 1994 fini di scrivere Ordini complessi, io stessa mi spaventai di quello che ero riuscita a definire ed ebbi paura di essere presa per pazza, allora presi il manoscritto, lo chiusi in una busta e me lo spedii a casa, e lo nascosi infondo ad un armadio e lo tenni lì celato, per codardia!
Solo nel 2002 ho trovato il coraggio, tra le risate di mio figlio, di farlo stampare!
Daniele Berti
Sono assolutamente d'accordo con Sergio sul fatto di mettere l'Amore come motore del divenire e a mio avviso è proprio quello che non ha fatto la medicina. E cerco di spiegarne il perché.
Il suo qui e ora non è fatto di compassione ed accettazione incondizionata che è alla base dell'Amore ma di giudizio sul qui e ora, e il giudizio rimanda sempre ad una causa, e la causa ti porta al di fuori dello spazio tempo 0 e così ti dai la zappa sui piedi :-) da cui tutte le cause nefaste della medicina.
Da qualche tempo ho conosciuto una cosa che ho cominciato a praticare; una cosa che si chiama Yoga della Risata che nonostante il nome abbastanza curioso e dissacrante, ritengo sia la più sofisticata tecnica di benessere e di consapevolezza creata dall'essere umano.
Con lo Yoga della Risata raggiungere lo spazio-tempo 0 è ... un gioco da bambini.
Il fatto che questa tecnica sia estremamente efficiente e che convalida la tesi di Antonia sulla importanza strategica dello spazio tempo 0 confermando così anche le le teorie quantiche risulta dalle testimonianze, che si stanno facendo sempre più numerose, dei benefici fisici, psicologi e cognitivi ottenuti da chi pratica "seriamente" lo Yoga della Risata.
E dato che lo Yoga della Risata consente di accedere e vivere lo spazio-tempo 0, risulta evidente come pur potendo descriverne minuziosamente i diversi aspetti, solo il suo esperirlo praticamente consente di con-prenderne il valore; lo diceva anche Einstein "Solo l'esperienza da la conoscenza, tutto il resto sono solo informazioni" che parafrasato negli slogan pubblicitari è diventato "Provare per Credere" e se qualcuno è particolarmente interessato a provare lo Yoga della Risata, nulla di meglio che il training intensivo di Yoga della Risata che si terrà il 22 e 23 maggio a Vittorio Veneto.
Se vuoi saperne di più su questo training e sullo Yoga della risata puoi andare a questo link http://lapalestradellafeli
Porta il tuo copro a ridere e la tua mente riderà con lui.
a presto con tanta felicità
Adriana Gloria Marigo
All'Università feci l'esame di Filosofia della Storia e appresi tutto quello che c'era d'apprendere sulla nozione di tempo nel pensiero greco che Virgilio Melchiorre -nel suo eloquio ricco e semplice - rendeva comprensibile. Nel tempo la nozione di tempo si arricchì di altri connotati.
Ora conosco anche il pensiero di Antonia e lo trovo per un verso legato al sentimento ( contiene una parte attinente all'affettività e alle sue implicazioni con la psiche ) e per un altro razionale ( derivante dalle implicazioni scientifiche ). E', il tuo lavoro, Antonia, della bellezza visionaria e vasta: mi vengono in mente certe rassomiglianze con il pensiero di Kant, colui che cercò di far incontrare idealismo ed empirismo.
Antonia Colamonico
@ Grazie Adriana del tuo affetto, noi siamo mente/cuore, emotività e razionalità in tale equilibrio fragile ma essenziale c'è la chiave della saggia cognitiva e relazionale!
@ Massimo ben venuto tra noi, la tua osservazione è in linea con il tempo biostorico, tempo 0, che è a guardar bene un "non tempo" da cui prende corpo la vita come effetto di una perturbazione quantica (incognita vitale, vuoto quantico) che fa gemmare il campo; noi lo leggiamo solo perché abbiamo memoria del cambiamento del campo-spazio.
Ad esempio ricordiamo che in primavera la natura si risveglia e registriamo puntualmente il cambiamento delle forme.
"Fatto-tempo-spazio" è un uno/tutto inscindibile che separiamo per attuare la lettura, come quanto storico si annoda insieme nella Rete della Vita, poi noi lo scindiamo e distinguiamo, per poter narrare il mutamento.
Spero di essere stata chiara! :)))
Calogero Gallo
Mirabile sintesi di una rivoluzionaria visione storica :-) sembra un file .Rar compresso che necessita tempo per essere adeguatamente decompattato! :-)
spugna della storia: quanto è vero... la "porosità" storica è evidente nei "buchi" o peggio "black hole" storici, formati da carenze di dati o alterazione degli eventi per errore o dolo umano... tali "mancanze" secondo me provocano anche le "perturbazioni storiche"...
Credo a questo punto di poter distinguere due "storie" parallele ma molto diverse:
- la vera STORIA, cioè i fatti e gli accadimenti realmente avvenuti nel suo complesso totale, dinamico e relazionale, compresi quegli avvenimenti che la storia "disciplina" considera irrilevanti (invece sappiamo benissimo che in un sistema di sistemi "storici" nulla è irrilevante, neanche i periodi di "quiete"), per sua natura unica e infinitamente densa, senza discontinuità spaziali e temporali...
-la "Storia" documentata" e "raccontata" dagli uomini... discontinua, carente, faziosa, frammentata in molte sotto-discipline e rami...
nella prima, si ha una diramazione frattale, dove tutto è collegato, nella seconda si ha una frammentazione, dove vi sono gravi carenze di collegamenti...
Si potrebbe scrivere molto, e molto ancora, ma fino alla fine di luglio non posso adeguatamente approfondire perché oberato dagli impegni :-( è brutto essere obbligati a "conoscere" ciò che non ci piace ma che la vita ci richiede di sapere, e in tempi brevi... ma la vita va così purtroppo
Antonia Colamonico
...
Hai perfettamente introdotto la distinzione tra bio-storia e storio-grafia, la prima è la mappatura del processo vitale, la seconda è la giustificazione retorica e anche faziosa del proprio verso-tornaconto di realtà. La prima è scientificamente neutra, la seconda politicamente di parte!
Marcello poi ha parlato di "memoria" nella particella in moto che apre a nuove geometrie e matematiche... proprio in questo cambio di rotta si concretizzerà il salto di paradigma storico.
Calogero Gallo
ma visto che disponiamo solo di "fonti" storiche "umane", che, per quanto accurate e neutre possano essere, sono sempre faziose, incomplete e distorte... "l'ideale" Bio-storico è destinato a rimanere tale?
Antonia Colamonico
No, Calogero si tratta solo di spostare lo sguardo dai fatti narrati ai processi dinamici, se tutti acquisiranno le dinamiche evolutive, barare sarà + difficile.
ma questo si potrà solo sviluppare per il futuro?
ma il passato già è stato "documentato" e "narrato" in modo inesatto ed erroneo... e per quanto si possa "ri-sistema-re" la storia passata, o considerarla come estensione del presente, si dovrà necessità-causa fare i conti con le fonti che già disponiamo...
(assumendo per assurdo di riuscire ad avere accesso a tutte le fonti storiche, disseminate nelle più remote biblioteche o archivi virtuali o cartacei, in modo da averne una visione a "occhio di mosca", più completa e neutra possibile)
Antonia Colamonico
Diceva C M Cipolla: il passato è morto! Noi abbiamo bisogno di volgere lo sguardo al futuro ed è questo il compito vitale, far si che la vita non si spezzi! Acquisire i processi implica acquisire le regole del gioco come in una partita di carte che si attualizza nel momento in cui si gioca... oggi abbiamo una sperequazione tra chi possiede le regole del gioco e chi ne è completamente privo... in questa sperequazione informativa consiste il "dominio" !
Claudio Canella
Verso il poi probabilmente no Calogero , ma verso indietro , nella propagazione dell'onda/quanto di informazione dobbiamo fare sempre i conti tanto con il "rumore bianco" quanto con l'attenuazione di tratta , che in questo caso è determinata dalla morte di chi ha visto e potrebbe raccontare e quindi dal desiderio IDEOLOGICO o RELIGIOSO di imporre ... Mostra tuttoo sopprimere certe verità realmente accadute
[in certi casi vengono riesumate per l'opposta fazione ma anche in quel caso distorte
e smpre c'è il rumore bianco di tanti microeventi , storicamente non rilevanti su scala più che individuale ma comunque consimatisi e quindi apportatori di nuovi "quanti/onde " e suscettibili di ricombinazioni in ulteriori eventi
Paola Conti
S'accorge il tempo
della sua furtività, tradisce
un soprassalto l'uomo.
Tempo, l'uomo,
che s'allarma
dentro il tempo fermo
insediato nella sua durata,
immobile nel suo trascorrimento.
Tempo dell'uomo
nel paragone con il tempo -
leva esso il suo
pugno d'istanti, d'illusorie
perennità - persi quelli
e queste rapite in quel certame...
ma eccolo, s'infiamma
in cima alla collina,
lo sfiora
il vento nuovo,
lui salpa,
nell'azzurro
e nell'oro si sfarina,
tempo dolente
nella carne, nella storia.
Mario Luzi
..... e nella biostoria il tempo non si sfarina più.
- Ringrazio tutti gli amici di FB intervenuti nella conversazione (16, 17 maggio 2010) e mi scuso per non aver riportato tutti i commenti, ma ho scelto e anche tagliato periodi per etica, tralasciare gli interventi che ponevano la sfera personale! Un abbraccio Antonia.
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http://biostoria.blogspot.com/2010/05/oltre-edagar-morin-lintreccio-vitale.html
http://palestredellamente.blogspot.com/2010/05/comunicazione-emergenza-apertura-logica.html
http://occhiobiostorico.blogspot.com/2010/05/i-tempi-del-tempo.html
Medico Pratico per vocazione e scelta da 54 anni, in tutta la mia attività di ricercatore ho tentato, e tento, di far emergere l'aspetto pratico, concreto, delle TEORIE: se è vero che la mappa non è il territorio, è pure vero che la mappa deve in-formare sul territorio... altrimenti, non possiamo parlare di conoscenza. Fino alla Biostoria di Antonia, l'osservatore si limitava ad osservare fatti (= i mutamenti della glicemia, ecc.) che nel momento stesso in cui si realizzano, muoiono, nel tempo e nello spazio, secondo una descrizione storiografica. Al contrario, con una lettura "storica" della realtà, il medico, grazie alla Biostoria, può osservare (aprire finestre su) il passato (= reale rischio CONGENITO di diabete, dipendente dalle Costituzioni diabetica "e" dislipidemica), il presente (= modificazioni microvascolari ingravescenti nell'unità microvascolotessutale delle isole di Langherans, che in-formano sul modo di essere e funzionare del locale parenchima, cellule beta, secondo la teoria dell'Angiobiopatia) e proiettare la sua osservazione sul futuro, cogliendo non solo l'evento ma anche la sua proiezione "pirotecnica", l'eventarsi dell'evento diabetico in un dato sotto spazio, contenuto però nel campo unico. Conclusione: lotta al diabete intervenendo prima dell'eventarsi dell'evento (quanto biostorico) sulla base di informazioni ottenute con una visione allargata sulla realtà, e non limitata al solo evento che vive/muore sotto una osservazione ristretta, riduttiva, inefficace ai fini della lotta al diabete.
MarioEsposito
Grazie Antonia!
E' possibile trasporre il tuo linguaggio anche in simboli matematici? ...