Imparare le tecniche di navigazione per viaggiare nelle conoscenze
Pagine collegate
Boston, USA
Etichette
- Commenti e riflessioni (16)
- Eventi (2)
- Geografia del Pensiero Complesso (31)
- Letture biostoriche (25)
sabato 14 novembre 2015
Verso una Scienza & Metodo dello Sguardo
Imparare le tecniche di navigazione per viaggiare nelle conoscenze
sabato 12 settembre 2015
Orizzonti eco-biostorici: Scienza a sguardo-lente frattale
Una pagina dal saggio:
Il piglio eco-biostorico
Verso una scienza & metodo dello sguardo
Sistema in/formato-in/formatore-in/formazione
- L'osservatore storicoi non è un fattore neutro nell'espletare l'osservazione, ogni quid informativo è ricondotto all'occhio-mente lettore che su quell'appiglio esperienziale tesse la sua tela di significanza storica.
La crisi d'obiettività nell'azione del ricercare
- Si pensi allo spreco di risorse e di vite dietro l'utilizzo dell'amianto nelle costruzioni, o degli insetticidi come il DDTii, proibito in USA nel 1972 e in Italia nel 1968.
- Sembrerebbe come se si fosse smarrita la visione d'insieme a uno/tutto di individuo/campo-habitat di cui ebbero molto riguardo le società agricole che sentirono forte il loro legame con la terra, senza dimenticare le civiltà di raccoglitori e pescatori che lessero la natura come madre!
- confondendo l'oggettivo con l'oggettivante, la spiegazione disciplinare con la verità storica, il caso particolare con la totalità vitale, direbbe D. Hume.
Zona d'ombra: Il ricercatore
- una realtà di carta, quindi, che mira ad un tornaconto più o meno funzionale allo stesso perché del ricercare!
- Se si riflette, la medesima parola Natura è un'astrazione, cioè un concetto elaborato dalla mente uomo per identificare e inscatolare (chiudere in una scatola-bolla cognitiva) una particolare increspatura d'osservazione storica, così pure il concetto di realtà o di processo o di stato … Tutte semplici concettualizzazioni che hanno dato luogo a parole-particelle topologiche che, permettendo la spaziatura della mente, di riflesso danno identità all'habitat. Produzioni-filature quindi della mente umana, per meglio orientarsi nel campo vitale.
Il fatto nudo è il solo dato oggettivo
- Per essere più espliciti se si osserva il Medioevo come sistema storico-economico-politico, si sta lavorando su una concettualizzazione che come in un gioco di scatole cinesi permette di raggruppare una molteplicità di eventi e intorno ad essi costruire una ragionevolezza informativa, così pure se si lavora sul Risorgimento o la Depressione del '29; mentre se si osserva il fatto-nodo “25 dicembre 800 (data) incoronazione di Carlo Magno ad opera di papa Leone III-(detto) Roma (luogo)”, si sta osservando un accadimento “realmente attuatosi” e su tale nodo storiografico si può intessere tutta una spiegazione di effetti-procedure; l'intessitura è un ricamo esplorativo funzionale ad una particolare inclinatura piega-evolutiva che si vuole imprimere nella cresta vitale, non passata ma futura, è questo che motiva l'azione stessa della tessitura.
- In tale azione d'orlatura della realtà il cervello umano svolge un ruolo importantissimo che non può essere oscurato dalle scienze dette oggettive, ritenendolo un fattore non rilevante ai fini della esplorazione del mondo, esterno alla psiche.
- la
corteccia
cerebrale
presenta delle circonvoluzioni
che, senza un aumento del volume del cervello, ne hanno evoluto, nel
tempo, la funzionalità, attraverso delle ripiegature
che ne amplificano la superficie (struttura a spugna con nicchie di
diverse ampiezze); le pieghe più profonde, chiamate scissure
danno la possibilità di dividere in quattro aree, due laterali e
due centrali, che rappresentano i nodi-punti
di riferimento
con cui si possono isolare i quattro lobi (frontale, parietale,
temporale, occipitale).
- Se il cervello non è un fattore neutro nella costruzione-visualizzazione del campo-vitaxi, ne scaturisce che la realtà letta è direttamente influenzata dall'architettura mentale dell'osservatore medesimo, tanto che ogni cervello vede un'angolata sfumatura di realtà con un grado di distorsione del campo. Per cui se ne deduce che ogni scienza ha in sé un fattore soggettivo che ne condiziona l'elaborazione-esposizione-dimostrazione, essendo ogni cervello-ricercatore strutturato a poter visualizzare e interpretare, con un gioco di modifiche continue, le proiezioni appunto, il campo della sua ricerca, come già sostenuto da me nel 2005xii :
- La Relatività Generale, ad esempio, è stata un parto della mente stessa di A. Einstein che ha richiesto la partecipazione attiva del suo cervello nel visualizzare, immaginare e proiettare le informazioni, vincolandole al suo verso di una verità costruentesi in un processo bi-direzionale campo/cervello-campo/habitat (lettura a topologia dentro/fuori). Chi si e ritrovato nella sua teoria, di fatto ha modificato l'organizzazione del suo pensiero-mente (processo evolutivo), rendendolo compatibile con quanto definito da A. Einstein ed estendendo, magari, il suo compreso ad un'ulteriore possibilità di postulazione in grado di modificare l'inclinazione prospettica della teoria generale medesima. Non è un caso che ad esempio il fisico italiano G. Arcidiacono abbia parlato negli anni '80 di Relatività generale proiettiva, mentre oggi si sia attuata una trasposizione dalla fisica alla biostoria con l'ipotesi di una topologia di mente multi-proettiva (A. Colamonico, M. Mastroleo 2010) .
Il pensiero casa-nicchia di realtà fattuale-fattibile
- Il fatto - se letto, è bene ripeterlo - si trasforma in evento (evoluzione gnoseologica dall'ignoto al noto) e assume un nome-luogo-dataxiii che permette d'identificarlo, collocarlo, numerarlo in una tipologia o serie di accadimenti che lo fa rientrare in una casistica, ma la casistica è un aspetto cognitivo e non un modo naturale del fatto che è un senza nome, fattore xxiv.
- la scienza, tutta, acquisisce la vita oggettivata - resa oggetto di osservazione - e ne possiede solo una particolareggiata interpretazione - il contorno storiografico - che non potrà mai essere esaustiva e totalizzante, una volta per sempre, poiché l'immaginazione dell'osservatore gioca un ruolo importante nella definizione storiografica e disciplinare dell'avvistato, mutando l'immaginazione, muta automaticamente la forma di realtà.
- quello che, ad esempio, oggi si chiama alchimia era la chimica studiata e applicata sino a tutto il medioevo;
- quello che oggi si chiama astrologia è stata l'antica astronomia,
- quello che oggi definiamo scientifico, in un futuro sarà letto come una fantasticheria di menti fanciulle.
- se ha valore il sapere scientifico, uguale valore ha quello filosofico o teologico o poetico o narrativo...
La fissità cognitiva di un'umanità monca
- Si pensi ad una foresta depauperata della sua realtà-radici-humus-semi-insetti con il gioco di inseminazione che fa prendere strada-evoluzione alla foresta di domani.
- la vendita fu “giustificata semplicemente dal prevalere di una considerazione personale di Valletta e di qualche collega a cui il resto del gruppo d’intervento non fece obiezioni”xvi. Va ricordato che Valletta era legato alla FIAT e quindi a quelle logiche lineari a catena di montaggio che massificarono e standardizzarono i processi di lavoro e di produzione, in nome dell'efficientismo.
- Il sistema di fabbrica fu a creare la scissione tra colletti bianchi (fase immaginativa e organizzativa) e colletti blu (fase esecutiva e assemblativa), atomizzando la fasi del lavoro a singole unità uni-operazionali.
- Ad esempio il racconto di Cappuccetto Rosso, cela una verità di pedofilia che è narrata ai bambini sotto forma di lupo-umanizzato. Una lettura superficiale che si fermi alla metafora lupo potrebbe far definire tale tracciato storico-narrativo una cosuccia per menti piccine, anche diseducativa; ma se lo si inquadra in una finestra allargata che legga il sottobosco dei non detti, allora emerge la carica informativa che rende il cervello-bimbo attento al campo-habitat. In parte il negare valore alla fiaba, alla poesia, al sogno, all'ozio, al silenzio, al gioco... rende fragile l'umanità e, di riflesso, esposta alle “intemperie” della vita che non è o buona o cattiva, o giusta o sbagliata, o utile o inutile, ma graduata a più venature di incidenze che necessitano un occhio scaltro e una mente vigile.
- la fiaba ha un suo scopo che differisce da quello della chimica o della biologia o della fisica, o della pittura; ogni indirizzo storico si fa funzionale ad una particolareggiata incrinatura di significato-valore che rende la forma a frattalexviii della coscienza/conoscenza a tutto-uno. Ad esempio nella favola c'è una formula d'insegnamento indirizzata all'educazione delle nuove generazioni che si riscopre nel gioco dei ruoli e delle situazioni che danno le variegate modalità dell'essere uomo; mentre nello studio di una reazione biochimica c'è l'obiettivo di interagire con una molteplicità di combinazioni di alimenti per trasformarli in una farmaco. Qualcuno potrebbe asserire che sia più importante il farmaco rispetto al bambino dal punto di vista economico-industriale, mentre altri potrebbero asserire precisamente il contrario. Proprio su tali difformità di giudizio si creano le politiche storico-sociali delle famiglie e dei governi con le gerarchie di priorità d'azione, di tendenze d'intervento, di evoluzioni di umanità con le sacche di ricchezza/povertà:
- È sulle qualità storiche delle scelte che nascono i gradi di tirannia e di democrazia!
Una questione di scelta: qualità o quantità?
Naturalmente su tale gerarchizzare nascono le scale di valore tra gli individui e tra gli Stati nazionali con le difformità di indirizzi-versi delle scelte politiche e degli investimenti che aprono a delle possibilità di proiezioni di futuro, chiudendo ad altre, ritenute poco importanti o convenienti. La stessa definizione di valore assume delle sfumature variegate di significati che fanno variare le portate storiche delle scelte di azioni e che possono essere ricondotte a due scale d'orientamento storiograficoxix:
- la quantità, ad esempio una scelta economica come quella di fine '800 di creazione delle Trust industriali che spinsero i Governi nazionali verso forme di autoritarismo e di monopolio;
- la qualità, ad esempio una scelta democratica, come all'indomani del secondo conflitto mondiale che vide la nascita della Repubblica Italiana con il referendum del 2 giugno del 1946.
- c'è chi è più consapevole del suo ruolo-funzione strategico, chi meno; chi è più ingordo di potere-ricchezza e chi si lascia condurre per mano da chi decide di pensare per lui e di agire per lui; non è un caso che ci siano sempre gradazioni difformi di libertà e di potere, di ricchezza e di impegno, di libertà e di servitù.
- Si pensi al modo come si realizzò, ad esempio, il Regno Italico nel 1860-1861, quando furono avvallate le spinte economico-industriali del Nord a discapito del Mezzogiorno agricolo, che finì col divenire terra di rapina (il caso dell'oro sottratto al Banco di Napoli) su cui scaricare il debito dello Stato piemontese (la pressione fiscale incentrata sulle proprietà e non sul reddito percepito che rendeva difformi gli utili tra sistemi agricoli intensivi - Nord - ed estensivi - Sud) e infine il luogo dell'esodo di massa (emigrazione di una forza-lavoro a basso costo)xx.
- Si pensi alla critiche fatte dagli ambientalisti negli anni '90 alle centrali nucleari che ne sottolineavano la pericolosità degli impianti soggetti all'usura nel tempo, e come essi siano stati ridicolizzati dai così detti esperti di settore;
- oppure alle critiche fatte al disboscamento selvaggio dell'Amazzonia che per i meteorologi avrebbe potuto innescare una molteplicità di cambiamenti climatici con l'aumento della forza degli uragani e con corrispettivo aumento del pericolo devastante per le coste meridionali atlantiche degli USA - ricordo personalmente il contrasto che si sviluppò a fine anni '80, quando iniziò a evidenziarsi lo sguardo ecologista, avendone fatto oggetto di riflessione didattica con gli studenti delle mie classi - le risposte politiche furono molto polemiche, tanto da dare a chi poneva l'ambiente come un risorsa da tutelare, una veste da fanatico “figli dei fiori” di tardo '68.
- Il disprezzo è un ottimo deterrente all'apertura logica, quindi un freno storico-sociale, utile alla mente da dittatore!
L'uomo oggetto di scarto
Oggi l'evoluzione scientifica ha in un certo senso come scavalcato l'uomo, facendo dell'umanità l'elemento di scarto economico e di indifferenza politica (le caste). Si pensi:
- all'economia finanziaria che sta producendo un nuovo medioevoxxiii con la nuova tesaurizzazione della moneta e relativa crisi produttiva per i capitali non rinvestiti in forza-lavoro, ma tenuti congelati per i giochi-finanziari di un mercato azionario o monetario che vive per se stesso, essendosi spezzato il legame con il settore produttivo;
- oppure alla tecnologia automatizzata che sta rendendo l'uomo un'eccedenza economica, per mancati investimenti sulla stessa intelligenza. Egli è sistematicamente estromesso dagli ambienti produttivi e organizzativi, con relativa inflazione del mondo del lavoro, governato da macchine intelligenti che svolgono le funzioni di assemblaggio o monitoraggio... bypassando la forza-lavoro mente-braccio-uomo.
- Oppure - dopo quanto appena detto - si pensi alle strettoie dei medesimi studi sul cervello umano, posto dagli scienziati come un semplice processo biomeccanico de-storicizzato che, con la compiacenza silente delle stesse neuroscienze, sta implementando la manipolazione del pensiero con cui l'uomo è letto, da una certa realtà produttiva che finanzia le medesime ricerchexxiv, come semplice consumatore-passivo di immagini-emozioni-beni creati su misura da una pubblicità-schiavizzante che è espertissima nelle tecniche di persuasione e manipolazione dell'attenzione, per puri fini di mercato che crea sempre nuovi oggetti di culto, un esempio il telefonino ultimo grido, status symbol di uomo-oggetto dell'oggettoxxv.
- Oppure che dire della Natura de-naturata con tutte le forme di sofisticazione che in nome della scienza fanno ingrassare le mafie ormai globalizzatesi prima degli stessi Stati.
- matematici, filosofi, poeti, politici, scienziati, artigiani, ... che posero l'uomo a centro-luogo della ricaduta delle stesse azioni storiche che andavano sì a modificare l'habitat, ma per renderlo più ospitale, più idoneo alla vita.
Il salto di lettura: Verso un nuovo Umanesimo
- Si pensi a quante intelligenze vengano sprecate nei campi profughi o nell'ozio inerziale di un azzeramento del lavoro (crisi occupazionale) con tanta gioventù sprecata per una politica malata d'immaginazione, che si è avvitata su una vite sola di autodifesa economica, ad esempio la sola politica tributaria che sta asfissiando l'intero paese Italia, smettendo così d'investire e di rischiare sul futuro, in nome di una Salute Pubblica da difendere che inconsciamente fa accettare l'idea di una malattia sociale, non identificando più la novità che affiora come la ricchezza evolutiva.
- l'osservatore storico, biostoricamente parlando, è la bussola cognitivaxxvi che indirizza lo sguardo e ricama su quell'avvisato-appreso una giustificazione logica ed emozionale che lo fa sentire compartecipe della vita.
- Se vestire la Natura di significato, non equivale all'essere Natura, così come una ricetta di torta di mele, alla torta che la mamma prepara la domenica mattina, ciò non delegittima le azioni del ricercare, poiché su tali azioni nascono le capacità di risposta alla vita in una storia umanizzata.
- Ogni seme, sia esso stella, grano, cellula, idea, emozione... ha in sé l'eco-indirizzo evolutivo di creazione relativa al proprio séxxix, ma non possiede tutti gli indirizzi-versi della Creazione. Essendo l'eco evolutivo un vuoto di vita che si appresta ad essere organizzato in una relazione individuo/campo di coltura, ogni legame è una dialogica nuova che apre una via nuova di processo storico, schiuso sia alla continuità che alla novità (visione di creazione creantesi e non creata-chiusa in una formula per sempre).
- Il modellizzare impone una consapevolezza di apprendimento e di costruzione del linguaggio stesso, con cui si andrà a vestire la stranezza rilevata. Il linguaggio svolge un'azione di spaziatura della mente, funzionale alla presa di realtà.
- nelle eccedenze informative si costruiscono le democrazie, nelle implosioni conoscitive, si affermano le dittature, essendo ogni scoperta una nuova possibilità di azione e ogni azione un nuovo compito storico che allarga l'adattabilità all'essere nella storia di ogni uomo.
Le radici devono avere fiducia nei fiori - Maria Zambrano
|
- Se si scommette nell'uomo come valore intellettivo, allora si hanno più possibilità di implementare le ricchezze storico-politiche, ogni svolta di boom economico ha puntato sulla cultura distribuita come risorsa per il benessere nazionale; viceversa ogni inversione, verso una forma di regressione che ha bloccato la conoscenza e con essa la scuola, la ricerca... creando le schiere di ignoranti - oscurantismo.
Un seme nascosto nel cuore di una mela è un frutteto invisibile. (proverbio gallese) |
Boston, USA
Pubblicazioni e inediti - Antonia Colamonico -
Le Filastrocche di Spazioliberina - Raccolta di poesie, 1992, nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.
Fatto Tempo Spazio - Premesse per una didattica sistemica della Storia. OPPI – Milano 1993.
Storia - Nuova Secondaria, 15 settembre, pagg. 69-71. Editrice La Scuola- Brescia,1994.
Ed altro – Raccolta di racconti brevi 1994, , nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.
Il Filo - Raccolta di poesie, 1994, , nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.
Corso modulare di aggiornamento transdisciplinare. Pagg. 31-33, Oppi Informazione, Milano. Sett.- dic. 1995.
Biostoria scienza e metodo per un pensiero al plurale. Prime carte di viaggio, in collaborazione con lo studio Lananna - Art. Direction
Biostoria. Verso la formulazione di una nuova Scienza. Campi, metodi, prospettive. Il Filo - Bari 1998.
L’occhio biostorico e la lettura della Società delle Informazioni –http://www.formanet.it/biostoria - 2000.
Ordini complessi - Carte biostoriche di approccio ad una conoscenza dinamica a cinque dimensioni. Il Filo –
Ottimizzare i processi di insegnamento-apprendimento: la scienza e Metodo biostoria. In FIS-CAB, Pag. 3 – maggio-giugno 2003, Bari.
Echi di vita in (“La nostra Storia - Cronistoria della Città di Acquaviva delle Fonti” dei fratelli Martino e Nunzio Mastrorocco, Ed. Summa). 3003
La conoscenza biostorica tra ordini multipli e pensiero complesso. In Pianetascuola, Irfos Bari. Ott.-Dic. 2004. pp. 5-6.
Bio-Informazione: nuove linee per una scienza nuova, in http://www.invisibilmente.it/forum/ - nov. 2004.
Edgar Morin and Biohistory: the story of a paternity. In World Futures: The Jounal of General Evolution, a cura di A Montuori. Vol. 61 - n° 6, pp. 441-469, part of the Taylor & Francis Group - Routledge, August 2005.
Il Pensiero Creativo e il ruolo del futuro nella Dinamica Biostorica: restaurazione e risorgimenti. In Pianetascuola, n° 3, lug.-sett. pp. 3-6, Ed. IRFOS – Bari. 2005.
Cambi di paradigma nell’esplorazione biostorica. In Pianetascuola, Ed. IRFOS Bari, gen.- marz. 2006, pp 18-30.
Dall’esplorazione biostorica alla geografia del Pensiero Complesso, in AA VV, Cultura e Pedagogia della Riforma, pp. 129-140. Ed Cacucci – Bari, 2006.
Le letture biostoriche per una didattica efficace La Classe come Organismo a dimensione uno-tutto. In Pianetascuola, Ed. IRFOS Bari, nov.- dic. 2007, pp 21-25.
Metacognizione e multimedialità: dalla storia alla biostoria. http://www.internetestoria.it - 2008